Quello che ci circonda è un territorio ricco di monumenti e luoghi di interesse storico, artistico e culturali, tutti degni di una visita.
La Calabria, terra di profumi, colori e sempre baciata dal sole, custodisce meravigliosi tesori, alcuni dei quali sono entrati a far parte dei Monumenti Nazionali Italiani.
Oltre a bellezze storico-artistiche, seminate sulle coste ionica e tirrenica, litorali di sabbia fine alternati a coste rocciose, anche l‘entroterra calabrese regala romantici scorci fatti di foreste, laghi e cascate.
Una regione che attrae e conquista proprio tutti, dagli amanti della natura e dell’escursionismo, agli appassionati di arte, cultura e della bellezza in generale.
Tra le meraviglie che si possono visitare nei dintorni di Altalia sicuramente ci sono le tre cascate dell’omonimo torrente che nasce dall’Altopiano di Campolico, tra i comuni di Brancaleone e Staiti.
Il torrente Altalia discende a valle passando per le colline di Brancaleone Vetus e attraversa le famose “Gole del Diavolo”. Durante il suo tragitto sono ben tre i salti che compie nel suo ultimo tratto, precisamente di 10, 18 e 28 metri. Uno spettacolo unico assolutamente da vedere!
Brancaleone
Brancaleone Vetus (l’antico borgo abitato di Brancaleone) sorge su una collina alle spalle della cittadina costiera. Le sue origini risalgono al V-VI secolo grazie all’insediamento di Monaci orientali che abitarono ed edificarono chiese-grotte in tutto il territorio.
Istituito Parco Archeologico Urbano nel 2008 dalla Soprintendenza per le belle arti ed il paesaggio, Brancaleone con le sue bellezze regala a tutti i visitatori emozioni uniche.
Di forte importanza storica sono la Grotta della Madonna del Riposo con i suoi affreschi seicenteschi, i silos granai per la raccolta delle acque piovane e l’antica chiesa proto papale che, con le sue cripte ed il suo panorama mozzafiato, offrono una visione completa della “Vallata degli Armeni”, particolarmente godibile al tramonto.
Ferruzzano Superiore
Il borgo di Ferruzzano sorge sulla roccia d’Arenaria a 470 metri sopra il livello del mare ed è considerato come un vero e proprio balcone sul Mar Ionio.
Oggi il paesino è semi abbandonato, vittima dello spopolamento che negli anni ’50 favorì lo sviluppo urbano sulle coste, ma basta una passeggiata tra i suoi deserti per rievocare splendide atmosfere medievali che difficilmente potranno deludere le aspettative del visitatore.
Palizzi Superiore
Piccolo e suggestivo borgo medievale, nel cuore della catena pre-Aspromontana Sud, il borgo di Palizzi sorge a 270 metri ed è conosciuto anche come patria del vino IGT Palizzi.
La passeggiata nel borgo consente al visitatore di ammirare antichi Palazzi Nobiliari e altri luoghi di interesse come la Chiesa di Sant’Anna con il suo campanile settecentesco, il ponte dello Schiccio che regala splendidi panorami del borgo, un vecchio mulino e il caratteristico castello medievale posto su una grande roccia che domina tutto il paesino.
Staiti
Staiti è un piccolo e grazioso borgo medievale di 256 abitanti ed è il più piccolo comune di Reggio Calabria.
Di origini antichissime, il borgo prende il suo nome nel 1550 quando vi si stabilì la Nobile Famiglia degli Stayti (di Messina).
Le sue tipiche viuzze sono rimaste immutate nel tempo e arricchite di preziosi bassorilievi in terracotta.
Di pregevole interesse storico sono sicuramente l’Abbazia di Santa Maria di Tridetti, monumento bizantino dell’ XI secolo, la Chiesetta Santuario di Sant’Anna Patrona e la Chiesa di Santa Maria delle Vittorie, costruita tra il 1622 e il 1633 e custodisce la statua della Santa attribuita allo scultore Martino Regi e pregevoli altarini in stile rinascimentale.
Staiti è anche sede di un museo suggestivo che si trova negli ambienti delle ex carceri. Il museo dei Santi italo greci raccoglie una ricca collezione di icone bizantine dei santi che hanno caratterizzato il territorio e l’area Grecanica.
Le piazzette, i terrazzi e gli affacci regalano ai visitatori la possibilità di ammirare uno dei panorami più belli sulla costa Ionica e sulla cosiddetta “Valle degli Armeni”, soprattutto dal punto panoramico delle “Rocche di Quartu”.