Altalia ha una lunga storia da raccontare.
Una storia di fierezza e dignità, di creatività e di lavoro senza sosta, di visioni futuristiche e grande senso pratico.
Antonio Romano amava la sua terra ed era un uomo di cultura. Si dedicò a diverse iniziative imprenditoriali nell’ambito cinematografico, poi petrolifero ed infine turistico alberghiero. Fu anche Sindaco di Brancaleone, e ad oltre 40 anni dalla sua scomparsa è ancora ricordato con affetto e rispetto.
Nel 1967, assieme a due amici, uno ingegnere e l’altro architetto, iniziò a dare forma ad un sogno e progettò il Villaggio Altalia. Poi, improvvisandosi ditta di costruzioni diede inizio ai lavori, che durarono dal 1969 al 1972. Il 2 luglio di questo anno, dopo mille difficoltà ed un’attenzione meticolosa ad ogni particolare della struttura, avvenne l’inaugurazione di Altalia.
Nei progetti di Antonio c’erano anche un eliporto ed un porto turistico, che però lui non vide mai realizzati, perché scomparve prematuramente nel 1976, lasciando la moglie Vittoria Pizzi Romano, di soli 43 anni, e tre bambini, Anna Maria di 9 anni, Bruno di 5 e Giovanni di 3.
Ecco, questi siamo noi, che gestiamo con passione e attenzione Altalia oggi.
Nostra madre Vittoria portò avanti l’azienda con coraggio e determinazione, perché mai avrebbe voluto vedere vanificato il grande lavoro di suo marito. Uno dei suoi pensieri più motivanti era il senso di responsabilità nei confronti delle tante famiglie che per il proprio sostentamento contavano sul lavoro al Villaggio.
Diresse Altalia per oltre 30 anni fino a farlo diventare l’orgoglio della costa jonica, poi lasciò il testimone a noi figli. Però lei, ancora oggi, viene in azienda ogni giorno, con silenziosa eleganza, e sentiamo il suo occhio attento e orgoglioso su ogni cosa.